I dati sull’andamento delle imprese in Sicilia mostrano complessivamente una tenuta – seppur faticosa – dell’intero sistema imprenditoriale Siciliano per il 2013, facendo registrare un saldo positivo. Pur in presenza di una prolungata contrazione del flusso delle nuove iscrizioni, resta il fatto che le nuove iscrizioni, 29.198 sono risultate sempre più alte delle cessazioni 28.296 e che anche nel 2013 hanno manifestato un tasso di crescita dello 0,19% rispetto all’anno precedente, fino ad arrivare ad un totale imprese registrate di 459.531, con un tasso di crescita annuale di – 0,9% rispetto al 2012, frutto della crisi sistemica che continua a colpire l’intero tessuto imprenditoriale dell’isola.
Da ciò è evidente che la cosiddetta “voglia di impresa” non viene dunque meno e, seppur con un tasso di crescita stabile che si attesta su +0,19% rispetto all’anno precedente. Il perdurare della crisi, sta tuttavia sfibrando sempre più la capacità di tenuta dell’artigianato che, a differenza di altri comparti, vede ridursi sempre più il numero delle proprie imprese.
Analizzando la forma giuridica delle imprese Siciliane, il 2013 evidenzia un duplice aspetto nelle dinamiche delle principali tipologie rispetto al 2012. Da un lato, le Società di capitale hanno realizzato un saldo positivo di +2,6%, pari complessivamente a 81.068 unità, il tasso di crescita rispetto al 2012, è del 2,6% nel caso delle Società di capitali, proseguendo sulla scia positiva dal 2008, registrando un crescendo del 4,2%.
Sul fronte opposto, Ditte individuali e delle Società di persone fanno segnare un arretramento della propria numerosità. Nello specifico, nel 2013 il numero di Ditte individuali, seppur rappresenta il maggior numero di imprese presenti su tutto il territorio, con 291.303 unità, fa registrare una flessione di -1,8%, riducendo di circa 5.000 unità le imprese individuali che si fermano in valori assoluti a 291.303, anche le Società di persone hanno fatto registrare un saldo negativo pari a -1,2%.
Invece la numerosità dei Consorzi ha subito una inversione di tendenza rispetto al periodo che parte dal 2008, che inizialmente aveva avuto un tasso di crescita del 2,3%, fino ad arrivare ad un risultato negativo nel 2013, ovvero -0,8%, attestandosi a 1.951 Consorzi presenti sull’intero territorio regionale, tenuto conto che i Consorzi fra imprenditori sono fra quelle aggregazioni che in un mercato globalizzato producono dei significativi vantaggi competitivi per il sistema imprenditoriale, principalmente nell’affrontare i mercati internazionali, ed un modo più efficiente per fare business.
La lunga crisi economica continua a pesare in maniera indiscriminata su tutti i settori dell’economia Siciliana. Partendo come negli ultimi dieci anni dal settore Agricolo che vede ridursi il tasso di crescita del numero di imprese del 4,1% rispetto all’anno precedente, facendo registrare una presenza di 84.888 unità, riduzione che ormai non è interamente riconducibile all’effetto crisi, fra le cause principali l’abbandono di aziende agricole per la loro marginalità economica, vecchi titolari o per il loro cambio di destinazione (Agriturismo, fabbricati, strutture economiche etc..). La conferma del mancato rilancio economico arriva dall’andamento del settore delle Costruzioni, che si ferma a 51.828 unità, facendo registrare una flessione negativa del 2,7% rispetto al 2012. Altro settore che risente in maniera non indifferente della crisi è quello delle attività Manifatturiere, Energia e Minerarie che manifesta un tasso di crescita ridotto del 1,1%, con 35.254 unità presenti sull’intero territorio Siciliano.
A riflettere invece, un bilancio positivo, nettamente in controtendenza con gli altri settori, è quello del Turismo, comparto che per la Sicilia rappresenta uno fra i settori che dovrà accelerare lo sviluppo dell’isola e del suo pil, facendo registrare un andamento crescente del 3,6%, con 23.388 unità. Altro settore che rappresenta punto di crescita è quello delle Assicurazione e Credito che contano 7.323 unità presenti sull’isola, con un tasso di crescita del 3,4% rispetto al 2012, assieme al settore dei Servizi alle imprese che manifesta un tasso di crescita del 2,0% respetto all’anno precedente, con una presenza territoriale di 31.513 unità fino a dicembre 2013.
Il fattore maggiormente preoccupante per l’economia dell’isola è che la flessione negativa, frutto della crisi, si è manifestata principalmente sui settori che rappresentano una maggior presenza numerica sull’intero territorio regionale, in ordine, Agricoltura, Costruzione, Manifatturiere e Energia, compreso il Commercio che risente in maniera meno gravosa rispetto agli altri settori colpiti, ovvero, -0,6% con 135.102 unità di aziende che operano nel commercio.
Da ciò possiamo dedurre che la crisi continua a minacciare le imprese Siciliane, ma è indispensabile puntare sulla capacità del sistema produttivo di rilanciarsi puntando ai settori che offrono più opportunità. Dal turismo ai servizi passando per l’agricoltura che ha bisogno di innovarsi, l’agroalimentare e alcuni comparti del manifatturiero ad elevato contenuto tecnologico. Infine, le imprese che continuano a nascere sono frutto di un’auto-imprenditorialità professionale e ricca di saperi.